Nella dimensione agricola della Famiglia Vio il vino rappresentava poco più di un piacevole passatempo, oggi grazie alla passione e alla dedizione della famiglia, nomi come MaRenè, Bon in da Bon, Grand- Père, Aimone, U Bastiò e Gigò, più che i classici Pigato, Vermentino, Rossese, Granaccia, hanno fatto breccia nell’immaginario degli appassionati come sinonimi di qualità e di unitarietà produttiva: i vini non nascono per volontà del singolo ma della famiglia tutta. La composizione del terreno, la posizione soleggiata, la coltivazione biologica e lo scrupoloso lavoro su ogni pianta con particolare attenzione a tutte le lavorazioni in vigna consentono di ottenere frutti di qualità superiore. “Il nostro progetto principale – dice Aimone Vio, premiato “Viticoltore dell’Anno 2017“ dalla Guida Gambero Rosso – è il continuo investimento per migliorare sempre più il livello qualitativo delle uve, moderando la produzione per ceppo, poichè è nostra ferma convinzione che la qualità del vino si ottiene nel vigneto, quindi la si concretizza in cantina…”